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L’Italia il nuovo terzo mondo

Noi siamo Italiani, pensiamo di essere un passo avanti a tutti di essere più evoluti, ma l’evoluzione oggi non si basa sull’evoluzione culturale ma è trainata dalla tecnologia. Si l’Italia è anche una patria tecnologica di sviluppo, peccato che però le invenzioni Italiane si sviluppano all’esterno e non in Italia.
Pensiamo che il terzo mondo, l’Africa, l’Asia siano paesi sottosviluppati eppure sono molto più avanti di noi, sono tecnologicamente più avanzati ed oggi, dove è in corso la quarta rivoluzione industriale, la digitalizzazione, non guarda in faccia nessuno prosegue spedita e queste nazioni sottosviluppate sono le nazioni che si stanno evolvendo molto più velocemente, mentre l'Italia è ferma e piena di preconcetti.
Cosa significa questo?
Che l’Italia o meglio il sistema produttivo italiano, quindi se le aziende Italiane non si evolvono stando al passo con il progresso mondiale adottando le nuove tecnologie,saranno fuori dai giochi e le potenze emergenti riuslteranno essere proprio questi paesi che riteniamo sottosviluppati.

Entrano in gioco nuovi fattori decisionali, nuovi modelli di business che cambiano i paradigmi economici, la personalizzazione di massa la velocità di produzione e consegna sono fattori decisionali determinanti. Basti guardare Amazon non trovo i migliori prodotti, non trovo il prezzo migliore, ma ho la certezza della consegna veloce.
Le criptomonete sono il Jolly che permette alla smart manufacturing di azzerare i tempi di produzione perché non si hanno le latenze delle valute Fiat e quindi tutto il processo produttivo e logistico è a tempo zero risolto con gli smart contract.
Guardate questo video, un viaggio nel terzo mondo, ma siamo sicuri che sia proprio il terzo mondo?

Perché oggi siamo noi, l’Italia, il terzo mondo sottosviluppato.

 

Classificazione Criptomonete -Facciamo un pò di chiarezza.

Classificazione Criptomonete

Forse è venuto il momento di fare un po' di chiarezza nel mondo delle criptomonete, in particolar modo perché comunemente si classificano le criptomonete in un unico calderone come se fossero tutte uguali. Molto spesso si sente dire "questa criptomoneta è la migliore", "questa criptomonete è megliore di quella", ma non è cosi non vanno valutate in base al valore economico ma in base alla natura per cui sono nate ed in base al progetto che vi sta alle spalle.

E’ molto difficile oggi fare una classificazione del mondo cripto anche perché è un mondo in rapida e continua evoluzione.

Ad oggi non esistono categorie ben definite dove sia possibile ricavare una standardizzazione tra le Coins ed i Tokens. Tuttavia due autorità di vigilanza la SEC (Security Exchange Commission) e la FINMA (Autorità di vigilanza sui mercati finanziari) hanno proposto pubblicamente una classificazione di cui pubblico quella della Finma che è anche in lingua Italiana: https://www.finma.ch/it/news/2018/02/20180216-mm-ico-wegleitung/

La SEC suddivide il mondo delle criptomonete in 3 categorie:

  1. Coin o criptocurrencies che possiamo definire tutte quelle valute digitali basate su tecnologia blockchain che nascono come forma o mezzo di pagamento, alcuni esempi sono OneCoin, Bitcoin, LiteCoin, ma anche le privacy coin come Zcash, Monero
  2. Utility Tokens sono quei tokens che danno diritto ad usufruire di alcuni servizi generalmente accessibili sulla piattaforma che li ha emessi alcuni esempi sono ICO Media, Sia Coin, Golem
  3. Security Tokens sono il corrispettivo tokenizzato di alcuni strumenti finanziari classici come per esempio i bonds, equities, certificati di proprietà alcuni esempi sono Modum, Polymath, Securitize

L’autorità Svizzera FINMA fa invece una suddivisione leggermente diversa ma i contenuti sono gli stessi:

  1. Asset Tokens
  2. Utility Tokens
  3. Payment Tokens

Finma classificazione tokens

Vediamoli in dettaglio queste tipologie di Tokens

Utility Tokens

La definizione per entrambi gli enti governativi è la stessa.

Gli Utility Tokens fornisco il diritto all’utilizzo di alcuni servizi, funzionalità, benefici o accessi premium ad una piattaforma. Gli utilizzi possono essere di svariato tipo, se analizziamo SIA Coin e FileCoin danno il diritto all’utilizzo di una spazio di archiviazione in cloud decentralizzato, mentre Golem permette di affittare potenza computazionele, DAV Coin piattaforma decentralizzata per il settore dei trasporti.

Security Tokens / Asset Tokens

I security Tokens rappresentando la versione digitale di alcuni strumenti finanziari classici come le azioni societarie, la proprietà immobiliare, i bond, il frazionamento proprietario esso sia di un immobile o di una opera d’arte ma anche di una pianta, un terreno agricolo, una macchina operativa. Questi tokens danno diritto di ricevere una parte degli utili o delle proprietà.

Coins / Payment Tokens

In questa categoria ricadono tutte quelle currencies basate su tecnologia blockchain nate con l’obbiettivo di essere una forma di pagamento e quindi non sono considerate dalle autorità come una tipologia di investimento e per le quali non va utilizzato il termine investimento.

Alcune di queste si sono trasformate in monete puramente speculative tipo il Bitcoin ma altre sono risultate negli anni una forma di “stores of value“, arrivando paradossalmente a disincentivare lo spenderle.

Quelle appena elencate sono le definizioni classiche ma tutto il mondo è in continua evoluzione e tutto sta avvenendo molto rapidamente tanto che sono nate nuove classificazioni e nuove forme.

Debt Coin

E’ nata una nuova sottocategoria dei security token detta debt token, come si intuisce dal termine rappresentano i debiti, saranno quindi valorizzati in base al totale del valore debitorio, del suo interesse e dell’affidabilità del debitore. Nella finanza tradizionale lo conosciamo come bond o mutui.

Stable Coin

Una classificazione molto importante sono le stable coin. Sono dei token appositamente progettati per ridurre al minimo la volatilità, questo avviene  ancorando il suo valore a forme valutarie pressoché stabili come le valute fiat oppure le materie prime considerate come beni rifugio, per esempio l’oro con un rapporto uno ad uno. Il primi esempi di Stable Coin sono USD Tether (USDT) e il Gemini Dollar (GUSD). Di queste stable coin esiste già una seconda evoluzione, le stable coin decentralizzate ancorate ad un collaterale che non è in valuta fiat o una materia prima ma in una criptomonetea.

NFT (non fungible token)

Esiste anche un ecosistema separato denominato NFT (non-fungible token) che, al contrario di bitcoin e delle alt coin, non sono interscambiabili.

Gli NFT sono sempre basati su tecnologia blockchain ma la particolarità di questa tecnologia fa si i token siano tutti diversi l’uno dall’altro e siano ben distinguibili.

L’esempio più noto è il gioco basato su Ethereum CryptoKitties questo gioco è basato sullo standard ERC721 ed è decentralizzato e si basa sul fatto che non vi sia un gatto uguale all’altro e che ve ne sia una scarsa quantità, ii principio di scarsità ne crea il valore. Ad oggi si contano più di 800.000 gatti digitali quantificabili in più di 25 milioni di dollari in transazioni.

Questo è possibile integrando nel token dei metadati, avatar, ID digitali tutte informazioni che rendono il token unico al mondo.

Dopo questa affermazione si comprende che le funzionalità degli NFT vanno ben oltre le attrazioni dei giochi. Le NFT potrebbero essere la chiave per una nuova evoluzione del mondo blockchain verso un mondo completamente digitale. Considerate che negli NFT è possibile inserire dei metadati quindi potrebbero, per esempio, rappresentare un debito, marchi, brevetti, licenze software, oggetti da collezione, tutta una serie di informazioni che per natura sono uniche e quindi e preziose.

Considerazioni finali:

Come si può facilmente capire dalla lettura di questo articolo non possiamo classificare tutta la tecnologia blockchain come criptomonete, questa tecnologia va ben oltre e sicuramente sarà scritta nei libri di storia come la tecnologia che abbattuto le frontiere verso una vera globalizzazione, ma soprattutto che ha innescato il processo evolutivo della digitalizzazione.

Possiamo essere favorevoli o contrari a questo processo di digitalizzazione del mondo, ma come sempre è successo nella storia, l’evoluzione avviene con o senza il nostro consenso.

Molti posti di lavoro spariranno, ma molti altri nasceranno, nuove figure professionali, nuovi modi di operare, nuovi modi di pensare. Se abbiamo la giusta apertura mentale ed un po' di iniziativa oggi possiamo creare la storia e vedere in un mercato oppresso dall’economia, dai governi e dalle politiche monetarie un mare florido che porterà alla creazione di nuove aziende che saranno i nuovi colossi del futuro avremo la possibilità di uscire dai mercati tradizionali ed emergere in nuovi mercati emergenti che ogni giorno si radicano e consolidano sempre di più.

Non sottovalutate queste informazioni perchè oggi si scrive il futuro e siamo in una fase di rapida evoluzione che farà la differenza e selezione per le aziende.

Criptovalute e tasse, facciamo chiarezza

Dichiarazione dei redditi e criptovalute

Maggio è il periodo legato alla dichiarazione dei redditi con modelli unici, 730, F24 il problema è che molte persone detengono criptovalute, ICO di diversa tipologia e non hanno ancora compreso cosa sia necessario fare questo anche perché la legge Italiana non è chiara e non vi è ancora una apposita legge fiscale che norma le criptovalute. Esistono diversi interpelli verso l’Agenzia delle entrate e molte ipotesi più o meno fondate.

Questo articolo raccoglie un po' tutta la documentazione fruibile in rete sull’argomento criptovalute e dichiarazione dei rettiti, anche perché ad oggi molti commercialisti non sanno nemmeno cosa sia una criptovaluta.

Inquadratura fiscale delle criptovalute

Che inquadramento fiscale hanno le criptovalute oggi agli occhi del fisco?

Nonostante le criptovalute abbiano di fatto un valore economico, più o meno utilizzabile, ad oggi 08/05/2018 non hanno un inquadramento fiscale chiaro.

Possiamo dare due tipologie di inquadramento fiscale plausibili:

  1. Sono dei beni. Non si tratta di beni fisici, infatti le criptomonete sono algoritmi che fisicamente non esistono, ma sono dei codici crittografici ben identificabili all’interno degli wallet e degli exchange di criptovalute. Pe quanto definito nell’ordinamento giuridico Italiano non possono essere definiti beni immobili quindi seguendo la definizione fatta dalla BCE, Esma e EBA possiamo dire che sono dei digital asset ossia degli asset digitali ossia: “rappresentazioni digitali di valore non emesse da Banche Centrali o autorità nazionali, utilizzate come mezzo di scambio o scopo di investimento”.
  2. Valute Estere. Vi sono molte incongruenze nel definire le criptomonete come valute estere in quanto essendo molte di esse decentralizzate e quindi non facendo parte di una nazione ben definita o banca o azienda che le emette tutto rimane abbastanza incerto. Quindi non potendo sapere dove siano localizzate come è possibile associare una criptovaluta al quadro RW determinandone il luogo di provenienza?

Il punto due è quello più diffuso in rete, ma anche da fonti istituzionali tra cui la Direzione Regionale della Lombardia che negli ultimi giorni ha risposto ad un interpello.

Ma se le paragoniamo a valute estere gli wallet dovrebbero essere paragonati ai conti corrente mentre il tasso di cambio, ossia il rapporto tra la criptovaluta ed il suo corrispetivo in euro, dovrebbe essere quello relativo all’Exchange dove abbiamo acquisito le criptovalute.

Quindi plusvalenze e minusvalenze dovrebbero essere calcolate in funzione della differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita.

Scenario 1: Acquisto di criptomonete come investimento senza la vendita

I cosi detti cassettisti o cripto holder ossia ho acquistato delle criptovalute da un Exchange e non le ho rivendute, in questo caso a fini della dichiarazione dei redditi la domanda da porsi è:

“Ho acquistato a mezzo bonifico verso un exchange, il bonifico è avvenuto su un contro Italiano o su un conto estero?”

Se il bonifico è avvenuto su un contro Italiano dell’Exchange non è necessario dichiarare nulla, nel caso in cui sia stato fatto su un conto estero dell’exchange le cose si complicano un po', nel quadro RW dovremo indicare la nazione estera dove abbiamo fatto il bonifico indicando l’importo e la valuta.

Ma è necessario fare attenzione in quanto se abbiamo fatto il bonifico in un Exchange ma non abbiamo acquistato criptovalute ossia abbiamo ancora valute FIAT sono capitali esteri da dichiarare nel quadro RW, quindi omettendo questi dati si può incappare in una sanzione amministrativa cha va dal 3 al 15% dell’importo non dichiarato che può raddoppiare dal 6 al 30% nel caso in cui il bonifico sia stato fatto in paesi con regimi fiscali agevolati.

Scenario 2: Ho acquistato criptovalute e le ho rivendute con un profitto

Anche se sembrerebbe il contrario questo secondo scenario è apparentemente in parte più facile da gestire.

Se abbiamo acquistato delle criptovalute e le abbiamo rivendute e vi sono tutte le tracce, sul profitto ottenuto dovremo pagare una imposta sostitutiva del 26% e questa dovrà essere dichiarata nel quadro RT del modello unico per le persone fisiche

Ma attenzione, per rientrare in questo caso, la nostra giacenza media di criptovalute deve superare per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi il corrispettivo in euro di 51.645,69€

Quello che non è chiaro e del quale non si trova informazioni è se ho 3 wallet diversi con 3 diverse criptomonete per esempio ogni wallet da 20.000€ vengono considerati come un unico conto oppure no ai fini fiscali?

Quale soluzione posso adottare per tutelarmi con le criptovalute?

La prima cosa da considerare è che se ho criptomonete e non le cambio in euro ma le utilizzo per l’acquisto di beni e servizi non sono soggette a tassazione, per ora, quindi non si deve dichiarare quanto criptomonete si posseggono ma bisogna dichiarare tutte le operazioni effettuate per ottenerle.

Come si evince da quanto scritto ad oggi mancano leggi e norme che diano chiarezza.

Una possibile soluzione per tutelarsi ed evitare eventuali rischi futuri è quella di preparare un interpello verso l’agenzia delle entrate di competenza che non ha valore generale ma personale al fine di avere un minimo di tutela in caso di controlli o multe. Infatti agendo secondo le direttive date dall’interpello potremmo dimostrare di aver agito in buona fede.

 

Risoluzione n. 72/E del 2016

Queste logiche sono frutto dell’interpretazione della Risoluzione Ministeriale n. 72 E del 02/09/2016. Con questa risoluzione l’Agenzia delle Entrate dichiarò in merito al bitcoin che:

  • Bitcoin è una moneta alternativa a quella tradizionale
  • l’acquisto e la cessione di Bitcoin in cambio di Euro sono da considerare operazione di cambio valuta, quindi non soggette ad IVA
  • le Società che operano con i Bitcoin possono ottenere guadagni o perdite dalle attività di cambio, e tali guadagni o perdite devono essere dichiarati in bilancio
  • in alternativa alla chiusura del bilancio si calcolano eventuali guadagni o perdite e si registrano
  • in caso invece di privati se manca la finalità speculativa non vengono rilevati redditi imponibili.

In questa risoluzione (che è la risposta all’Agenzia delle Entrate ad un interpello proprio di una società) non ci sono però riferimenti al caso in cui un privato svolga attività speculativa.

Visto che la risoluzione stessa di fatto tratta Bitcoin come una moneta, è possibile applicare le stesse normative ai privati che svolgono attività speculativa in ambito monetario. Tale normativa stabilisce che solo le attività dei privati cittadini che detengano per almeno 7 giorni consecutivi in un anno un ammontare in moneta per un controvalore pari o superiore a  51.645,69€ siano considerabili come attività speculative, generando pertanto redditi imponibili. In questo caso quindi le plusvalenze vanno rilevate e dichiarate. Tuttavia, i privati cittadini non “chiudono bilancio” a fine anno, quindi le plusvalenze possono essere rilevate solo in caso di vendita di Bitcoin.

L'Agenzia chiarisce, infine, che il possesso di bitcoin non genera alcun obbligo di versamento dell'imposta sul valore dei prodotti finanziari (Ivafe), in quanto il possesso di valuta virtuale non può essere assimilato a depositi e conti correnti di "natura bancaria".

 

Cosa è la BlockChain di cui si sente molto parlare

Cosa è la blockchain

Cosa è la BlockChain? Come funziona la Blockchain? Come può essere utilizzata in Italia?

La Blockchain è una tecnologia nata a seguito della crisi economica del 2008 ed ancora oggi non si conosce il suo inventore. Da subito ha sollevato una doppia reazione. 

Ma cosa è effettivamente la Blockchain?

Possiamo definire la Blockchain un registro transazionale sicuro ed impenetrabile. Questo ci indica che può essere utilizzata in molti settori applicativi dove sia necessario un intermediato fidato, per esempio, in campo finanziario può essere utilizzata come un sistema di trasferimento del valore, in campo contrattualistico come il notaio che certifica il contratto, può sostituirsi alla motorizzazione civile nella compravendita di automobili o al catasto per la compravendita di case. In pratica elimina tutti gli intermediari fidati in quanto la tecnologia stessa è l'intermediato fidato, ma sopratutto è un sistema non modificabile o alterabile e molto più sicuro dell'attuale sistema bancario.

Questa tecnologia nacque nel 2008 dal suo inventore conosciuto con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto con l'idea di creare una forma di valore che fosse priva di inflazione, che non fosse soggetta al controllo dei governi e dalle banche centrali e che avesse dei tempi di transizione molto più veloci e molto più economici dell'attuale sistema bancario e fu cosi cha nacque il Bitcoin, la prima forma di criptomoneta generata dalla tecnologia Blockchain.

La blockchain è un nuovo concetto di trust che può essere centralizzato o decentralizzato.

Concretamente possiamo definire la Blockchain come un protocollo di comunicazione basato sulla logica del database distribuito (un database in cui i  dati non sono memorizzati su un solo server ma su più macchine collegate tra loro, chiamate nodi).

La Blockchain è un database formato da blocchi nei quali vengono memorizzate transazioni valide correlate da un marcatore temporale (timestamp). Ogni blocco include l’hash (ossia una funzione informatica algoritmica irreversibile che mappa una stringa di caratteri di lunghezza arbitraria in una stringa di caratteri di lunghezza predefinita) del blocco precedente, in questo modo si collegano i blocchi insieme. I blocchi  così collegati formano una catena, con ogni blocco addizionale che rinforza quelli precedenti.

La Blockchain nella forma iniziale in cui fu progettata è anche un registro pubblico e condiviso costituito da una serie di client (computer o server). La Blockchain è organizzata per aggiornarsi automaticamente su ciascuno dei client che partecipano al network. In questo modo vi è una copia del database su tutti i client o nodi connessi al sistema e quindi è difficilmente attaccabile dagli hakers.

Perché la Blockchain è sicura?

La caratteristica più importante della blockchain è la sicurezza. Come visto in precedenza vi è una marca temporale marca temporale che impedisce che una operazione, una volta eseguita, venga alterata o annullata.

Una altra caratteristica importante della Blockchain primordiale è che il funzionamento non è garantito da un ente centrale, ma ogni singola transazione è validata dall’interazione di tutti i nodi.

La marca temporale è di fondamentale importanza per l'utilizzo come intermediario fidato in quanto consente di associare una data e un’ora certe e legalmente valide ad un documento informatico.

Il rapporto tra Blockchain e le criptovalute?

Spesso il termine Blockchain è inteso come la tecnologia utilizzata quelle applicazioni Cryptocurrency-like. Il protocollo Bitcoin rappresenta solo una – la prima – delle possibili realizzazioni.

Il Bitcoin è un protocollo di comunicazione basato sulla tecnologia Blockchain che permette di trasferire valore esattamente come inviare una mail o un messaggio di WhatsApp è stato il primo a dare il via all'era delle criptomonete. Già ora hanno un ruolo molto rilevante nella finanza mondiale e sempre di più lo sarà nel corso degli anni.

Come funziona la Blockchain?

Il modello di trasferimento della Blockchain si basa sulla combinazione tra firma digitale e marca temporale (timestamp): la prima garantisce che mittente e destinatario di un qualsiasi tipo di messaggio (ad esempio la transazione nel mondo dei pagamenti, oppure il trasferimento di proprietà di una automobile) siano identificati in modo certo (in modo certo significa non come persone ma come nodi), il secondo permette che un insieme di informazioni, validate con la marca temporale da parte di un nodo scelto casualmente da un robusto modello matematico, venga comunicato e scritto nel registro di tutti gli altri nodi della rete e reso irreversibile, in questo modo nessuno può annullare o variare questo trasferimento di informazioni.

Se analizziamo il Bitcoin, tutte le operazioni sono confermate idealmente dalla rete entro dieci minuti (nel corso degli anni sono stati sviluppati protocolli molto più rapidi, come quello di Litecoin e OneCoin), attraverso il processo di consenso distribuito detto “mining”. In pratica la correttezza delle operazioni (o transazioni) immesse nella rete viene verificata dai computer o server connessi al network che lo confrontano con la versione più aggiornata della Blockchain. Il primo nodo che ottiene semaforo verde lo comunica a tutti gli altri, che provvedono a convalidare il blocco aggiornando la Blockchain. In questo modo si preservano al tempo stesso l’ordine cronologico delle operazioni e la neutralità della rete. 

Le caratteristiche della Blockchain

Quali sono le caratteristiche principali della blockchain? 

  • Affidabilità. Ad oggi esistono Blockchain centralizzate e decentralizzate, pubbliche e private. In ogni caso la Blockchain è costituita da una rete di computer o server e non è governata dal centro, tutti i nodi partecipanti hanno una parte di controllo dell’intera catena, la blockchain diventa un sistema meno centralizzato, meno governabile, ed allo stesso tempo molto più sicuro e affidabile, ad esempio da attacchi di hakers è decisamente molto più sicura dell'attuale sistema bancario.
  • Trasparenza: le transazioni effettuate attraverso la blockchain sono visibili a tutti i partecipanti, garantendo così trasparenza nelle operazioni.
  • Convenienza: essendo un intermediario fidato, non ha bisogno di altri intermediari e di conseguenza è molto più economica, basti pensari hai cosi ed alle procedure da effettuare per il cambio di proprietà di una automobile, con la blockchain la stessa operazione può esserre effettuata dal salotto di casa.
  • Solidità: le informazioni che sono memorizzare nella blockchain non possono essere modificate in alcun modo e quindi sono informazioni molto più attendibili per il fatto che non possono essere alterate.
  • Irrevocabilità: con la blockchain è possibile effettuare transazioni irrevocabili, mentre, per esempio un bonifico può essere revocato o può sparire nei meandri del sistema bancario, e allo stesso tempo più facilmente tracciabili (anche il Bitcoin è tracciabile come transizione ma chi effettua una transizione è un pseudonimo e non una persona fisica, altre criptomonete utilizzano la procedura KYC per conoscere i due interlocutori). In questo modo si garantisce che le transazioni siano definitive, senza alcuna possibilità di essere modificate o annullate.
  • Digitalità: con la blockchain tutto diventa virtuale. Grazie alla digitalizzazione, gli ambiti applicativi di questa nuova tecnologia diventano tantissimi.

Non solo Bitcoin

Il Bitcoin è stato il padre di tutte le criptomonete e l'idea di base era ottima, creare una moneta libera dall'inflazione e del controllo e manipolazione degli stati e delle banche centrali, ma nel corso degli anni il Bitcoin (sopratutto dal 2013) si è trasformato in uno strumento finanziario speculatorio, dove il suo valore non è cosi importante, ma quello che è importante è il fatto che vari costantemente ogni giorno. 

Questo fa sia che oggi, il Bitcoin, sia forse il miglior strumento per fara Trading, e quindi non è alla portata di tutti. Inoltre il fatto che sia completamente anonimo si presta molto bene per gli illeciti, droga, armi, petrolio e anche come riscatto per i Virus informatici. Inoltre il tempo di transizione è molto elevato e fa in modo che non sia possibile utilizzarlo in economia reale, pensate al fatto di bere un caffè ed aspettare almeno 10 minuti per vedere la transizione accreditata, oppure effettuare un acquisto on-line e non ricevete il prodotto, la transizione è irrevocabile e l'avete fatta ad uno pseudonimo.

Come viene utilizzata la Blockchain in Italia?

La Blockchain non è soltanto criptovaluta. La monete virtuale è infatti solo una una delle sue innumerevoli possibili applicazioni. Senza una gestione centralizzata, la Blockchain permette di inviare qualsiasi dato in maniera sicura, eliminando drasticamente la catena degli intermediari, permettendo uno scambio di dati sicuro tra due entità, senza dover utilizzare mezzi di terze parti quali ad esempio un provider di posta elettronica, oppure un servizio di cloud computing esterno oppure certificatori esterni o sistemi di timestamp per la data certa.

Si è parlato molto di Blockchain anche al World Economic Forum (Forum economico mondiale) e sono molti gli investitori che oggi stanno puntando ad altri investimenti in ambito Blockchain, e quindi dagli investimenti iniziali che ci sono stati soltanto nella nuova valuta e in nuovi sistemi di pagamento, si passa finalmente a nuovi investimenti, in settori nuovi e diversi tra loro.

1) Blockchain in finanza e banche

La finanza e l’economia sono sicuramente i settori presi più di mira dagli investitori in relazione alla blockchain. Non essendoci intermediari a gestire le transazioni, la blockchain abbatterebbe i costi delle commissioni delle banche, permettendo risparmi, velocità e affidabilità delle transazioni, inoltre è possibile creare un sistema finanziario senza la necessità di avere una banca.

2) Blockchain nelle Assicurazioni

Transazioni sicure e decentralizzate, sono una base solida per prevenire le frodi, per garantire un maggior controllo, per avere dati e reportistiche migliori.

Da un punto di vista tecnico, gli assicuratori vedono la blockchain come una opportunità per integrare un sistema di terze parti affinché si riducano i costi delle loro piattaforme di gestione, migliorando allo stesso tempo l’esperienza utente (customer experience) e la quota di mercato, e sviluppando nuove soluzioni ed opportunità.

3) Blockchain nei Pagamenti digitali

Sicuramente la Blockchain sarà il nuovo sistema di pagamenti del futuro, vi sono ancora molti problemi, sopratutto con le blockchain più datate, problemi che vanno affrontati, come ad esempio il tempo di elaborazione di una transazione, che è ancora molto lento considerando le necessità di un mercato ed un mondo che va sempre più veloce. Se consideriamo, per esempio la Blockchain di OneCoin ha un tempo di transizione inferiore al minuto e riesce a gestire più transizioni di mastercard e visa messe assieme, un notevole passo in avanti rispetto al Bitcoin. 

4) Blockchain nell’Agrifood

Nell’ Agrifood la blockchain trova un ulteriore ottimo “alleato”. Alcune delle caratteristiche applicative della blockchain nell’agrifood sono la tracciabilità, la trasparenza, di chi vuole “raccontare la storia” del proprio cibo, utilizzando la blockchain per garantire affidabilità. Pensate alla tracciabilità del latte o della carne e di qualsiasi prodotto alimentare, si potrebbe risalire a tutta la sua storia, ma sopratutto tutte queste informazioni sono certe e non manipolate, un esempio potrebbe essere un QrCode che si legge col telefonino e potremmo risalire alla storia di quel formaggio o di quella bistecca.

5) Blockchain nell’Industry 4.0

Anche nel manifatturiero la Blockchain può essere un valido alleato. Grazie alla blockchain nell’industry 4.0, infatti, è possibile sfruttare la logica decentralizzata per produrre tecnologie in grado di supportare al meglio la produzione, logistica e supply chain, così come altre aree “core” dell’azienda. 

6) Blockchain nell’IoT

Anche nell’internet delle cose la blockchain trova una grande utilità: grazie alla sua facilità di scambio dati, infatti, la tecnologia blockchain potrebbe essere utilizzata per facilitare la comunicazione tra oggetti IoT connessi, oltre a rendere lo scambio di dati più sicuro e veloce.

7) Blockchain nella Sanità

Per quanto riguarda blockchain e sanità, gestire i dati medici dei pazienti attraverso un sistema condiviso, permetterebbe ai medici di condividere informazioni sui pazienti in maniera sicura e veloce, accessibile a tutto il comparto medico e quindi aiuterebbe molto la medicina e la sanità a migliorare il servizio fatto ai pazienti, con la possibilità di avere sotto controllo l’intera cartella clinica di un paziente indipendente dal medico o ospedale in cui si reca, e quindi di conoscere in anticipo la storia del paziente, in modo da somministrare cure migliori e in tempi più rapidi.

8) Blockchain nella Pubblica amministrazione

Anche la blockchain nella pubblica amministrazione trova ambiti di applicazione. La blockchain potrebbe infatti ad esempio aiutare la pubblica amministrazione e i cittadini ad avere una vera identità digitale, condivisa e implementata in questo sistema, con diversi vantaggi tra cui: rendere più difficile l’evasione fiscale, avere un controllo maggiore dei cittadini e quindi combattere la criminalità, servizi semplificati in tutti i settori della pubblica amministrazione (invio di dati semplificato), e molto altro. Anche le elezioni potrebbero essere gestite dalla Blockchain di modo che il voto possa essere certo ed immodificabile.

9) Blockchain nel Retail

La blockchain sembra essere un modello interessante da utilizzare nei negozi e nel retail: con la blockchain infatti gli attuali metodi di pagamento in negozio potrebbero essere estesi alle criptovalute, come in mosti stati già sta avvenendo, permettendo quindi ai clienti pagamenti molto più rapidi, oltre che essere più economici, rispetto alle attuali carte di credito. Garantedo pagamenti più veloci ed economici, e quindi più convenienti, sopratutto per i gestori dei negozi, può essere offerto un servizio migliore al cliente, che quindi potrebbe dare un vantaggio competitivo agli store che decideranno per primi di abilitare queste nuove tecnologie nei loro punti vendita.

Quale futuro ci riserva la Blochchain?

Lo scenario economico futuro è già stato preso e le criptomonete sono già il futuro dei pagamenti, oggi vi sono molte criptomonete sul mercato circa 900, ma poche hanno le potenzialità e le capacità per affermarsi in economia reale. Tutto il mondo sta cambiando grazie alla tecnologia Blochchain e tutto cambierà nei prossimi anni trasformandosi in una vera realtà digital che abbatterà molte barriere che spesso sono state introdotte dalla pubblica amministrazione. Quello che è certo è che la criptomoneta è una opportunità per tutti, se si hanno le giuste informazioni.

In rete trovate molte informazioni negative in merito alle criptomonete perchè spaventano i poteri forti, ma ormai sono una realtà consolidata.