Archivi categoria: Articoli

Analisi finanziaria 2019 – l’inizio di una nuova ERA

Con questo articolo vorrei fare un riassunto di tutte le notizie finanziare emerse nel 2019, perché i numeri ed i dati sono l’unica fonte attendibile di veridicità sullo stato economico finanziario mondiale.

Vorrei iniziare con l’affermazione del Chief Blockchain di Microsoft, la quarta rivoluzione industriale è in atto ed il tipping point è stato raggiunto, ossia il punto di non ritorno. Questo vuol dire che le nuove tecnologie, in primis la Blockchain e tutte le sue applicazioni sono il presente e saranno il futuro, e questo è un dato certo.

Blockchain tipping point

È importante affermare che una rivoluzione industriale è in atto, perché la rivoluzione digitale è “Disruptive” ossia è così forte da poter distruggere i vecchi modelli di business e radicare i nuovi. Se guardiamo alla storia non è nulla di nuovo, ogni rivoluzione industriale necessita di una recessione che resetta il sistema.

Si stima che ogni persona mediamente nella propria vita assista ad almeno 3 recessioni.

Ma quante persone sono informate sulla Blockchian sia da un punto di vista finanziario che industriale?

Grado di conoscenza finanaziaria

Come si evince chiaramente dal grafico in Italia la percentuale è molto bassa, quindi si può comprendere come vi sia molta mala informazione in questa nuova era digitale.

Inoltre anche il main stream infonde informazioni errate al fine di rallentare l’inesorabile declino di un sistema obsoleto.

Ma ora veniamo ai dati reali che ci aiutano a comprendere la realtà del sistema economico mondiale.

I dati principali da osservare, per quanto riguarda le valute, è l’andamento del potere di acquisto nel corso degli anni.

Poter di acquisto di euro e dollaro

Come si vede chiaramente dal grafico il potere di acquisto dell’euro è calato di più del 30%, ma quello più sconcertante è il dollaro che ha perso il 90% del proprio potere di acquisto. Quindi quando si parla di valute speculative, direi che le valute FIAT lo sono per eccellenza, perchè da quando sono state creata non hanno mai mantenuto il proprio potere di acquisto.

Se il potere di acquisto delle valute è calato vuol dire che il potere di acquisto delle famiglie e dei lavoratori è calato, di conseguenza anche il mercato economico cala perchè calano i consumi.

Se consideriamo il report del primo semestre 2019 della Federal Reserve Americana esce un quadro molto allarmante che riguarda anche noi Italiani.

Scrivono, indicando che il disequilibrio dei conti pubblici Italiani mette a rischio globale ossia potrebbe influenzare negativamente la situazione finanziaria degli stati uniti. Scrivono inoltre degli effetti della Brexit, della situazione di stress commerciale della guerra dei dazi tra Cina e Stati uniti hanno avuto un impatto notevole sull’economia mondiale.

Ma il dato più importante riguarda l’indice di recessione è salito fino al 40%, questo indice rileva la probabilità di una recessione nell’anno 2019. Secondo le loro analisi si prevede poi un forte aumento nel 2020 per poi individuare l’anno 2021 come l’inevitabile arrivo di una recessione economica globale.

C’è un altro dato importante di cui parlano ossia che il sistema economico finanziario è particolarmente debole e qualsiasi piccolo shock può innescare immediatamente la recessione. Tutti gli economisti dal mainstream e non stanno scrivendo e prevedendo, sulla base di dati reali, quello che potrebbe accadere prossimi mesi.

Visti i numerosi punti di debolezza del sistema economico finanziario globale può accadere nel momento più inaspettato, come è sempre successo nella storia.

Tutte le banche centrali hanno già provato con tutti i mezzi possibili a scongiurare la recessione, giocando sui tassi di interesse, basti vedere i mutui che vengono concessi al 1,70% fisso. C’è ancora un piccolo margine di manovra, si possono abbassare ancora un pò i tassi di interesse, ma sarebbe ancora più controproducente, perché si metterebbero ancora più in difficoltà le banche. Se saltano le banche il sistema economico va ancora più in difficoltà.

Quindi siamo tutti coinvolti in questa recessione, perché la maggior parte dei nostri soldi sono nelle banche e le carte da giocare per tentare di mantenere il vecchio sistema attivo si stanno esaurendo.

Analizziamo ora un altro dato importante uscito da poco dal BRI. Il BRI è la banca dei regolamenti internazionali, dove tutte le banche centrali fanno capo, in pratica coordina tutte le banche centrali mondiali, compresa la FED e la BCE.

La BRI nel suo rapporto economico annuale (cliccandolo potete scaricarlo in lingua italiana) sostiene che il debito pubblico totale mondiale è passa dal 7% del 2007 al 26% nel 2017, quindi in 10 anni è cresciuto del 19%.

Inoltre nel report si evidenzia come il debito privato delle imprese e delle famiglie delle economia emergenti sia aumentato dal 56% al 105% in rapporto al PIL, cioè raddoppiato. Questo indica che tutto il mondo oggi lavora sul debito e sulla continua creazione di debito che le banche centrali poi devono gestire ed equilibrare.

Inoltre scrivono che il rallentamento economico e molto più forte di quanto si aspettasse e sta creando molta paura sui mercati finanziari, questo è quanto dice la Banca delle Banche centrali di tutto il mondo.

Identificano quattro regioni principali:

  1. Le tensioni commerciali internazionali, quindi le politiche sui dazi e sul protezionismo.
  2. Il rallentamento della crescita economico cinese, la stessa cina che ora cerca di attivare politiche per rallentare la crescita del debito pubblico.
  3. Le politiche restrittive della Federal Reserve che influenzano le economie dei paesi emergenti.
  4. La contrazione economica di molti paesi occidentali tra cui vi è in primis la Germania (basti vedere il calo di produzioni automobilistiche nel primo semestre 2019 -8.1%), ma vi è anche una contrazione economica dei paesi emergenti.

La frase conclusiva che appare nel report indica: Si teme che se la situazione economica mondiale dovesse peggiorare, il sistema economico mondiale di deteriorerebbe ancora di più con impatto economico che si aplificherebbe attraverso il sistema bancario, cosa che sta già accadendo basta vedere la Deutsche Bank e Unicredit.

Come abbiamo visto tutti gli organi istituzionali confermano che la recessione è in arrivo, ma che portata potrebbe avere? Nessuno può fare una previsione accurata di quello che accadrà, ma ancora una volta analizziamo i dati storici, con questo articolo del Wall Street Journal.

Wall stree journal indice di crisi

Questo grafico riporta gli indici in negativo degli asset class nel corso degli anni dal 1901 ad oggi, analizzando si vedono i picchi più elevati in corrispondenza delle varie crisi e delle rivoluzioni industriali, inoltre è riportato l’indice del 2018.

Non credo, serva un economista per comprendere che prima di ogni rivoluzione industriale sia necessaria una crisi che resetta e distrugge i vecchi modelli di business per attuare quelli nuovi, ma nel 2018 si è visto il picco maggiore dal 1901 ad oggi è molto probabile che questa crisi sia anche la peggiore dal 1901 ad oggi.

Quindi non c’è da stupirsi se il mainstream non divulghi queste informazioni ed anzi, remi contro all’evoluzione tecnologica trainata dalla blockchain in tutte le sua applicazioni, criptomonete comprese. 

Se la massa scoprisse che siamo in periodo avanzato di recessione contribuirebbe ad accelerare il crollo economico, ma allo stesso modo se la blockchain e le criptomonete accelerassero la loro diffusione si avrebbe lo stesso effetto.

Quello che è certo, come sottolineato in un precedente articolo , la Blockchain distrugge il potere monopolistico delle banche centrali e dei governi sul valore, ma allo stesso modo crea un nuovo mondo dove l’uomo è al centro e non più le imposizioni sovraniste.

Riassumendo il mondo oggi è trainato dalla tecnologia e la tecnologie non è manipolabile o censurabile. La tecnologia Blockchain è già il presente ma nel futuro avrà un ruolo dominante anche in ambito finanziario. 

Quello che è certo è che la recessione economica arriverà, quando non lo si sà, ma molto prima di quanto si credi. La recessione comporterà l’evaporazione dei risparmi di milioni di persone, proprio di quelle persone che il sistema ha indotto una diffidenza infondata verso il nuovo paradigma economico generato dalla applicazione più nota della Blockchain, la criptomenta. 

Il rischio più grosso che ogni persona può compiere è ignorare queste informazioni, che non sono opinioni personali, ma dati reali e documentati, e non agire ed iniziare a muovere i primi passi in questo straordinario futuro totalmente digitale, dove le criptomonete giocheranno un ruolo fondamentale, prima che sia troppo tardi.

La Blockchain da un altro punto di vista

La Blockchain da un altro punto di vista

Oggi ho deciso di scrivere questo articolo per cercare di far comprendere a chi lo leggerà quello che sta accadendo da un diverso punto di vista diverso con una visione molto più ampia.

Quale è stata la più grande invenzione dell’umanità?

Sicuramente il protocollo Bitcoin che ha dato luce alla Blockchain che successivamente ha dato vita a molte altre applicazioni.

Quello che è difficile, è spiegarne il perché, partiamo dalla storia.

Il mondo in cui viviamo oggi è basato su strutture piramidali centralizzate.

Pensate ad un governo, per esempio quello Italiano, c’è il presidente della repubblica che fa capo al presidente del consiglio che coordina il governo dei ministri. È chiaramente una piramide centralizzata dove il singolo cittadino non ha libertà di espressione. Si è quindi costretti a riporre fiducia in persone che obbiettivamente non si conoscono e senza aver nessun controllo.

Gerarchia del governo Italiano

Ma allo stesso modo funziona una azienda, un ospedale, qualsiasi attività, è basata sulla gestione centralizzata dove. solo poche persone, posso riportare la propria espressione.

Allo stesso modo l’informazione risulta centralizzata dagli organi di stampa, dalle TV, dove poche persone decidono cosa mostrare o non mostrare e come mostrarlo.

Ma anche Internet non è libera noi non possiamo decidere cosa cercare, per esempio, se utilizziamo Google non cerchiamo quello che noi vogliamo, ma quello che un algoritmo ha deciso per noi di mostrarci.  Anche qui ricadiamo in una figura centralizzata gestita da poche persone che decide per noi cosa mostrarci e come mostrarlo, i vertici di Google decidono come progettare gli algoritmi.

Se parliamo di Finanza il risultato è lo stesso sono le banche che decidono per noi come deve funzionare il denaro, dove lo posso mandare e dove non lo posso mandare, loro stessi decidono quanto io devo spendere per trasferire una ricchezza di mio possesso e sono obbligato ad utilizzare il sistema bancario come intermediario fidato senza nessuna altra possibilità, quindi è un monopolio.

Piramide del sistema finanziario

Se ci soffermiamo sull’aspetto legale è comunque gestito allo stesso modo, in forma piramidale e centralizzata, se per esempio consideriamo la contrattualistica, perché deve esserci un organo che decide per me quali accordi devo prendere e quindi emana leggi per conto mio, oppure perché devo affidarmi ad un modello contrattuale definito da altri e non me lo posso creare io?

Due soggetti non hanno la possibilità di scrivere una legge tra di loro. Forse questo sembra un aspetto molto particolare ma in realtà i padri fondatori legislatori basarono l’apparato giuridico su questo modello, nel passato, era nato come modello legislativo decentralizzato applicato in piccole entità rurali che poi si è convertito in un sistema piramidale centralizzato.

Fatte tutte queste premesse, ora si può comprendere perché il protocollo del Bitcoin è la più grande invenzione dell’umanità, perché decentralizza ogni singolo aspetto, dalla parte legale con gli smart contract (quindi due soggetti definiscono le proprie leggi), decentralizza la finanza essendo la blockchain stessa l’intermediario neutrale di fiducia, ed andando più in profondità si sta consolidando l’internet 3.0 ossia l’internet decentralizzato privo di censura e di manipolazioni e quindi della comunicazione libera.

Dopo il bitcoin sono nati altri protocolli più efficienti che hanno dato vita a molte altre possibilità ed applicazioni. Ma quello che è importante sottolineare è che questa invenzione permette all’uomo di ritornare al passato dove tutto era decentralizzato e noi eravamo i sovrani di noi stessi, ovviamente tutto è regolamentato da un apparato giuridico basato sugli smart contract.

Internet decentralizzato

Sono concetti molto difficili da comprendere, ma provate a pensare ad un Aborigeno che vie nel cuore dell’Australia magari a centinaia di chilometri di distanza dalla civiltà, che si sostiene con le proprie risorse. Oggi non ha accesso ad un sistema finanziario che lo possa aiutare, pensate se sviluppasse una idea brillante? Non avrebbe in nessun modo la possibilità di svilupparla.

Ma se questo aborigeno possiede uno smartphone, ha accesso ad un sistema finanziario decentralizzato e libero dalla censura, ha accesso ad una piattaforma legale dove può creare tutta la contrattualistica di cui ha bisogno, ha accesso a tutta la conoscenza del mondo tramite internet ma allo stesso tempo può creare relazioni con tutto il mondo.

Ammettiamo anche il caso che voglia sviluppare un dispositivo, vivendo in Australia magari ha la necessità di poter costruire questo dispositivo con parti che provengono da tutto il mondo, quindi si troverebbe davanti tutta una serie di barriere burocratiche e doganali, onerose e magari anche leggi che proibiscono l’import di alcuni prodotti, l’Australia è molto restrittiva.

Ma se ha un progetto valido, con il suo smartphone e le applicazioni tecnologiche basate sulla blockchain (criptovalute o tokens) può recepire i fondi che gli permettono di acquistare una stampante 3D, i partecipanti al progetto sviluppano i modelli 3D dei componenti che servono ad assemblare il prodotto. Semplicemente inviano i modelli 3d tramite internet sullo smartphone e tramite quello li invia alla stampante 3D che gli permette di creare quello che lui aveva sognato.

Quello che la maggior parte delle persone non ha ancora capito è che la tecnologia Blockchain permette di distruggere (modello disruptive) tutti i modelli piramidali centralizzati costruiti per schiavizzare l’uomo e da nuovamente, come nel passato, libertà all’uomo ed alla sua fantasia di creare tutto quello che la sua mente gli permette di pensare.

Un mondo decentralizzato

Questo è il vero concetto che sta alla base della tecnologia blockchain ritrovare la libertà dell’uomo e si basa su 4 pilatri fondamentali:

  1. Sistema di comunicazione decentralizzato (internet 3.0)
  2. Sistema legislativo decentralizzato (smart contracts)
  3. Produzione decentralizzata (un esempio è la stampante 3D)
  4. Finanza decentralizzata (le criptomonete)

E’ importante l’ordine in cui sono scritti:

  • Prima comunico quello che voglio fare o produrre.
  • Secondo vengono scritti i termini legali di quello che voglio fare o della cooperazione che voglio attuare.
  •  Terzo produco quello che si è concordato di creare con i termini legali del punto 2
  • Ed infine vengono scambiati beni e servizi che sono stati prodotti

Tutto questo permette alle persone comuni di comunicare tra loro liberamente, di creare accordi legali tra di loro, costruire prodotti e servizi, e scambiarli senza nessuna interferenza di terze parti.

Ora si può comprendere perché tutto il mondo, o meglio i vertici del mondo, in primis gli stati più centralisti, abbiamo sferrato una guerra contro la diffusione di queste tecnologie.

Però c’è anche chi, come Singapore e Hong Kong, abbiano già spostato questa filosofia creando la decentralized city o per meglio definirla Society 3.0.

La forza di tutte queste tecnologie sta costringendo i vecchi monopolisti centralizzati a cambiare, questo sta già accadendo e dovranno soddisfare le esigenze di tutti noi, dove noi, i consumatori saremo al centro di tutto, ridando vita alla nostra libertà.

Questo è il vero messaggio innovativo introdotto dalla blockchain e di tutte le tecnologie nate successivamente, ed il punto di non ritorno è stato raggiunto, stiamo andando verso questa direzione, ormai è inevitabile.

Proprio per questo, il vecchio sistema centralizzato prima o poi crollerà, ma come è già stato spiegato in altri articoli, ormai è imminente ed inevitabile, e chi sarà pronto, chi si sarà dotato degli strumenti innovativi, chi avrà protetto i propri asset senza ricadere nella trappola del vecchio sistema che più semplicemente si può chiamare Exchange in valute Fiat avrà una nuova vita in costante crescita, ma in particolar modo basata sulla sua dimensione dove l’uomo è al centro di tutto.

La Blockchain – i falsi miti

I falsi miti della blockchain

Sfatiamo alcuni miti che sono stati creati dalla mala informazione:

  1. La base della Blockchain non è la fiducia e non porta la fiducia: La blockchain è solo un registro pubblico. La fiducia non è nella blockchain, ma la blockchian mette a disposizione tutti i dati necessari per verificare le transazioni, quindi avendo tutti i dati, non serve più la fiducia e quindi non serve più l’intermediario perché tutti possono controllare tutti. Quindi la blockchain è un insieme di protocolli che permette la libera verifica di ogni singolo aspetto da parte di tutti.
  2. La crittografia con la Blockchain non centra niente: è vero che ci sono degli elementi di crittografia nella blockchain come è vero che vi sono i migliori crittografici al mondo che stanno lavorando sulla blockchain. Ma la blockchain non è crittografata. Specifichiamo questo concetto, se fosse crittografata nessuno potrebbe leggerne il contenuto e quindi l’informazione non sarebbe in chiaro e quindi nessuno potrebbe verificare le transazioni o comunque controllarne il contenuto. Quindi se fosse crittografata cadrebbe il punto 1 cioè che nessuno potrebbe effettuare le verifiche e quindi mancherebbe il concetto di fiducia prima enunciato. La crittografia indica una chiave crittografica e quindi solo chi la possiede può leggerne il contenuto e quindi non sarebbe possibile inserire informazioni pubbliche.

        Quindi quali elementi crittografici sono presenti in una blockchain?

  • La firma digitale che identifica il possesso di un determinato asset digitale o chi sono le controparti di un trasferimento di proprietà.
  • L’hash che è un sistema di controllo sull’integrità delle informazioni, che permette, tramite una funzione algoritmica non invertibile di mappare una stringa di caratteri a lunghezza variabile e renderla di lunghezza fissa. L’hash detto semplicemente permette di identificare un singolo blocco e concatenarlo al precedente.
  1. La blockchain è lenta e costosa: diciamo che generalmente vero per le blockchain che produco criptomonete, questo è stato introdotto volutamente dagli algoritmi. Il costo e la lentezza sono caratteristiche essenziali per generare valore e sono il motivo per cui la rendono speciale e che hanno reso speciale la blockchain del Bitcoin.
  2. La Blockchain consuma una grande quantità di elettricità: in parte è vero la blockchain consuma parecchia elettricità, ma dipende dal paragone. Per esempio, il consumo energetico del mining del bitcoin è stimato tra 0,8 e 4,4 TWh mentre l'attuale sistema bancario consuma 650 TWH, mentre solo per l'estrazione dell'oro si consumano 138 TWh. È stato fatto uno studio che dimostra che solo in America spegnendo tutti gli elettrodomestici che sono stand by (la lucetta che rimane accesa), con quella elettricità si potrebbe fare mining di bitcoin per 3.5 anni. 

consumo elettrico blockchain

Riassunto:

  1. La blockchain non è la macchina della fiducia, ma dà la possibilità a tutti di verificare i dati presenti, quindi non servono intermediari.
  2. La blockchain non è crittografata, ma utilizza alcuni algoritmi crittografici, se fosse crittografata nessuno potrebbe verificarne il contenuto.
  3. La blockchain è lenta e costosa, si è vero ma è voluto specialmente nel bitcoin, è voluto per generare valore
  4. La Blockchian ha un dispendio energetico enorme, no non è vero, consuma molta corrente, ma è un nulla rispetto a tutto il resto, per esempio rispetto al sistema bancario.

Considerazioni finali:

La blockchain non nasce per notarizzare i dati, tutta via si presta bene a questa funzionalità, ma se fatta correttamente, altrimenti è perfettamente inutile.

Tutti avranno visto aziende importanti affermare che hanno inserito la tracciabilità ed i dati di produzione in blockchain, ma come è stato fatto?

Scriviamo un esempio: azienda che produce passata di pomodoro che scrive in blockchain “28/07/19 prodotto lotto numero 957512” secondo voi è sinonimo di trasparenza?

Cosa diversa è inserire le bolle di acquisto dei pomodori che arrivano nell’impianto produttivo, quindi conosco la provenienza, nella bolla c’è la traccia in blockchain del produttore che mi indica la geolocalizzazione della produzione, quante piante sono state coltivate, la data di semina ecc ecc, quanta acqua è stata utilizzata, quanta è stata la produzione totale ecc, vengono poi inserite le bolle degli altri elementi che compongono la passata di pomodoro, vengono poi scritti i tempi di cottura, il peso degli scarti il peso del prodotto finito e le bolle di vendita. In questo modo ho tutti i dati che mi permettono di comprendere se la produzione è vera oppure no. Perché se entrano bolle per 100kg di pomodoro non possono produrre 500kg di passata di pomodoro.

Questa è la vera trasparenza che la blockchain non può dare, la trasparenza viene data in base ai dati che io voglio mostrare e se sposo la filosofia delle blockchain che non da fiducia, ma da la possibilità di verificare tutto ciò che è stato scritto e che rimarrà scritto per sempre in modalità inalterabile.

È ovvio che i dati in blockchain non debbano essere inseriti manualmente deve avvenire in maniera automatica dalle macchine senza l’intervento dell’uomo e quindi non possono essere manipolati.

Questa è la versa trasparenza, mostrare tutto a tutti, cosa che molti grandi nomi stanno utilizzando il termine Blockchain come strumento di marketing inserendo dati inutili nelle blockchain, siamo solo all’inizio.

Le aziende piccole o grandi, che inizieranno ad utilizzare le vere potenzialità della blockchain per la tracciabilità della produzione, oggi hanno la concreta possibilità di competere con le grandi marche, anzi direi di sorpassare le grandi marche.

Non è il pesce più grande che mangia il più piccolo ma il più veloce che mangia il più lento.

Tutto questo è già realtà ed alla portata di tutte le imprese Italiane, per chi avesse la necessità può contattarmi per una consulenza sulla tracciabilità in Blockchain, quella vera.

Perché gli stati hanno paura di Libra?

Perché gli stati hanno paura di libra

Cos’è Libra?

Sono state date pochissime informazioni in merito a come sarà.

Facebook ha creato una società esterna che si chiama Calibra, e sarà l’azienda che gestirà a livello tecnico Libra e che quindi avrà visibilità sulle transazioni, sulle funzioni e sull’utilizzo, questo per poter separare il più possibile Facebook da Libra, nonostante il progetto sia di Facebook, questo per dare una separazione tra gli utenti Facebook e Libra, questo in via ufficiale.

Poi esiste la fondazione Libra Association, una associazione no profit indipendente formate dalle aziende che si propongono come validatori del circuito di libra di cui i primi 26 li vedete nell’immagine sopra. Ed arriverà ad un massimo di 100 aziende, ogni azienda ha versato 10 milioni per partecipare.

Libra è una moneta o una criptomoneta?

No, non ha le caratteristiche di una cmoneta e non ha le caratteristiche di una criptomoneta. Quindi possiamo dire che è uno strumento di pagamento, anche perchè loro stessi si sono definiti cosi, in modo da driblare diverse normative.

Non vi sono molti dettagli sulla tecnologia, da quello che traspare è che alle spalle non vi è una blockchain, in quanto non vi è una catena di blocchi, ma pare vi sarà un Merkle tree. Questo non vuol dire che non sia trasparente, ma non può essere classificata come una Blockchain.

Ci saranno gli smart contract, hanno creato un nuovo linguaggio di programmazione che si chiama Move, questo per avere specifiche funzioni per questa applicazione.

Perché l’America ed in generale molti stati non vogliono Libra?

Perché vanno a perdere al sovranità monetaria?

Be per questo possiamo dire che l’hanno già persa, grazie al fatto che Euro e Dollaro sono monete private sono potute nascere le cripto, che sono monete sovrastatali non emesse da una banca centrale o da un governo e quindi possiamo già affermare con assoluta certezza che il potere monopolistico degli stati e delle banche centrali è già stato messo in crisi.

Il vero motivo del perché non si vuole Libra è molto più profondo e va ricercato con uno studio più approfondito.

Seppur siano state date poche informazioni, Libra sarà una stable coin, questo vuol dire che avrà un sottostante che gli permetterà di mantenere più stabile possibile il valore. Prima di tutto questo non vuol dire che ci riescano, loro faranno di tutto per mantenerlo il più stabile possibile, poi riuscire è una cosa diversa.

Ma soffermiamoci sul sottostante, nel sottostante è stato indica che sicuramente vi saranno delle valute fiat come Euro e Dollaro, sterlina yen ecc ecc, ma potrebbero esserci anche dei beni, per esempio immobili, ma anche prodotti finanziari tradizionali.

In questi beni finanziari tradizionali potranno esserci anche i titoli di debito pubblico statale emanate dalle banche centrali, degli stati che loro riterranno validi.

Quindi cosa vuol dire prenderanno i soldi degli acquirenti ed andranno a prendere i titoli di debito e li accantoneranno come forma di garanzia.

E già qui sorge un piccolo problema verso le agenzie di rating che, oggi hanno il potere di determinare il valore di uno stato e quindi muovere lo spread. Quindi già qui Facebook potrebbe limitare la libertà di espressione delle agenzie di rating, che come sappiamo hanno un potere manipolatore.

Secondo aspetto, il debito degli stati viene acquistato da soggetti privati di tutto il mondo tramite un intermediario Calibra o Libra association.

Per esempio, parte di Cinesi potrebbe comprare una porzione del debito pubblico americano. Considerano che Facebook copre un quarto della popolazione mondiale, con i soldi di questa popolazione potranno comprare parti del debito pubblico degli stati, questo è interessante.

Questo cosa vuol dire se Libra acquisisce un debito pubblico o parte del debito pubblico di uno stato, questo deve poi dei soldi a Libra, considerando che alle spalle di Libra c’è Facebook ma anche altre società importanti, uno stato ci pensa due volte prima di scontrarsi con questi colossi che deterranno parte del debito pubblico.

Prendiamo l’esempio di Facebook dove l’America ha imputato Facebook di avere avuto un ruolo importante nella Brexit o nell’elezione di Trump, la risposta di Facebook potrebbe essere: tu stato America stai dicendo a me Facebook che ho avuto un potere di influenza sui tuoi cittadini americani, tuoi utenti che hanno il tuo debito pubblico in mano, mi stai dicendo che vuoi farmi una guerra? Sappi stato che io ho un buon mezzo per parlare con in tuoi cittadini detentori del tuo debito pubblico tramite me, ho anche il mezzo per decidere quali notizie arrivino e quali no e poi potrebbe dire ne parliamo su quello che vuoi fare contro di me oppure vengo ad incassare il debito pubblico?

Questa è la vera paura degli stati, molto di più della perdita di sovranità monetaria, che orai sta già scemando.

Non spetta a me giudicare se questo sia giusto o sbagliato, certo gli stati perderebbero molto potere, ma potrebbero perdere anche tasse o iva è sì perché l’iva è territoriale, mentre qui si sta parlando di etere e perché devo pagare una tassa territoriale (come altre tassazioni territoriali) quando siamo in internet?

Sono spunti riflessivi, basati sui pochi dati pubblicati da Libra.

 

2019 la fine di un’era l’inizio di una nuova dimensione economica

Valte Fiat vs Crypto

Quello che generalmente a tutti interessa capire è quello che avverrà nell’immediato futuro.

Sappiamo che il sistema economico attuale si muove su numeri insostenibili, basti vedere l’enorme divario che si è creato tra il mercato finanziario ed il mercato economico e l'esempio più ecclatante è Tesla.

Sappiamo benissimo che il debito pubblico ormai è insostenibile, la azioni intraprese dalla Federal Reserve negli ultimi 10-15 anni per sostenere il marcato hanno peggiorato la situazione creando ancora più sfiducia verso le banche centrali, BCE compresa. Un po' la popolazione si è anche resa conto del gioco sporco delle banche centrali, che sono banche private e non pubbliche e la maggior parte della popolazione non le stima più.

Da quanto è nata la federal reserve 1913 sono passati poco più di 100 anni, nei primi anni furono di grande sviluppo economico e vi furono molti pro a favore di una banca centrale privata, ma poi col passare del tempo si è scoperto l’operato fraudolento a favore dei poteri forti e a sfavore dei cittadini.

Perdita del potere di acquisto delle valute Fiat

 

Non possiamo negare che nonostante tutto questo, che il potere di acquisto del dollaro sia drasticamente calato di oltre 90% dalla sua nascita, negli ultimi 100 anni comunque le banche centrali hanno apportato tanti benefici e tutti abbiamo avuto una enorme crescita in ricchezza verso la popolazione e la qualità di vita è migliorata.

Questo sistema per tanti anni è servito, così com’è nonostante sia imperfetto ed a tratti fraudolento.

Ma oggi il sistema ha fato il suo corso, siamo nella fase ciclica finale di discesa, dove inevitabilmente vengono alla luce gli aspetti negativi in modo accentuato.

Noi stessi, in qualità di esseri umani, abbiamo zone di luce e zone di ombra, cosi anche il sistema, essendo fatto da umani, ha zone di luce e zone di ombra, momenti di luce e momenti di ombra. Tutto funziona cosi.

Ovviamente nella fase iniziale delle Banche centrali emergono gli aspetti positivi che sono serviti, ma oggi, nella loro fase finale emergono gli aspetti negativi, vedasi i recenti attacchi verso il mondo delle cripto che li sta spodestando dal loro monopolio sul denaro.

Ora bisogna fare una riflessione, l’intero assetto economico, le società e le aziende che sono nate nel tempo non sono altro che un derivato di quel pensiero economico guidato dalla mente umana. A suo tempo si era pensato che le banche centrali servissero al mondo per innescare i processi evolutivi e fu corretto.

Dalle ultime ricerche fatte buona parte del mondo oggi ha compreso che il sistema gestito dalle banche centrali ormai sia obsoleto e non sia più assertivo alla causa dell’evoluzione umana, questa piccola parte del mondo si è accorta che serve dell’altro, ma l’altro cosa potrebbe essere?

Blockchain technology

 

Dal mio punto di vista personale, ma non è solo un mio pensiero, è esattamente la Blockchain con la sua applicazione più nota, la criptovaluta.

Certo oggi ci sono più di 2.000 criptovalute sul mercato, ma se guardiamo la storia, vi sono episodi ciclici che si ripetono, cambia il vestito ma i contenuti sono gli stessi e la storia ci insegna che sul mercato rimarranno poche criptovalute, gli esperti indicano circa una ventina.

E’ molto difficile comprende quali saranno le criptovalute che sopravvivranno a questa cernita.

Possiamo fare una breve analisi, sicuramente quelle che hanno un progetto valido alle spalle, ma quelle che lo hanno sono anche le più combattute e quindi più resistono agli attacchi del sistema più diventano forti e solide.

È anche analizzare quali siano le dinamiche dominanti di diffusione, più sono diffuse, più vengono utilizzate più cresce il consenso condiviso e più cresce la fiducia negli utilizzatori che sono il vero valore di una criptovaluta, perché, come le valute FIAT, sono monete fiduciarie che devono il loro valore all’utilizzo ed al numero di transazioni effettuate, più persone le utilizzano per scambiarsi beni e servizi più il loro valore cresce stabilmente.

Stiamo vivendo in maniera silente la quarta rivoluzione industriale che radica il mondo digitale in ogni impianto produttivo. Molti consumatori hanno perso la fiducia nei brand perché, hanno perso la fiducia nel cibo, hanno perso la fiducia nei prodotti, la trasparenza e l’incorruttibilità della Blockchain serve anche a ridare fiducia nei brand ed in ciò che si acquista.

In un modo totalmente digitale dove le macchine sono interconnesse tra di loro e dialogano in maniera autonoma, non è difficile comprendere che il vecchio modello monetario basato sulle valute FIAT e sulle banche centrali sia ormai obsoleto. Ostacola lo sviluppo tecnologico ed industriale.

Oggi la tecnologia che guida il mondo e che detta le leggi “The cose is law” quindi prima o dopo il vecchio modello economico collasserà e quel 20% della popolazione che avrà già iniziato a vivere nel nuovo modo sarà la popolazione che trarrà maggior beneficio, ma non solo a livello individuale ma anche a livello imprenditoriale.

L’80% della popolazione vedrà un forte periodo di crisi e continuerà a vivere nel vecchio mondo fino a che risulterà inevitabile passare al nuovo, di certo avverrà con la generazione successiva che nascerà nel nuovo mondo.

Global recession New York times

Oggi ci sono tutti i dati che confermano che il processo è irreversibile, come ha affermato Yorke Rhodes direttore del programma Blockchain di Microsoft, la riduzione della domanda è visibile a tutti, nel mercato automobilistico europeo nel primo semestre 2019 -8,6%, scorte di magazzino in ogni settore alle stelle, le persone non acquistano, non spendono, per svariati motivi.

Dal report del primo semestre 2019 della federal reseve Americana, esce un dato allarmante che ci riguarda, scrive, il disequilibrio dei conti pubblici Italiani mettono a rischio la situazione finanziaria degli stati uniti, inoltre parlano degli effetti negativi della Brexit sui mercati globali, degli stress dovuti ai dazi con la Cina.

Ma il dato più allarmante che ha riportato la Federal Reserve a fine aprile è relativo all’indice di probabilità che nei prossimi mesi si presenti una crisi, bene tale indice è cresciuto al 40% un aumento rispetto ai mesi precedenti. Questo dato, secondo la federal server, indica che esiste una probabilità di recessione nel 2019 del 40%, loro stessi indicano che negli anni successivi, 2020, 2021, riportando che il boom arriverà nel 2021.

Ma sempre nel report del primo semestre 2019 scrive, il sistema economico finanziario è particolarmente debole e qualsiasi piccolo shock può rilevarsi fatale ed innescare un crollo improvviso di tutto il sistema economico.

Tutti gli economisti mondiali, sulla base dell’analisi dei dati reali, sono concordi sull’arrivo di questo grande periodo recessivo, che è già previsto nel 2021, ma come riporta la federal reserve il sistema è particolarmente debole quindi basta una piccola scintilla perché tutto crolli prima.

Ancora una volta analizziamo la storia, la storia ci insegna che ogni grande crisi economica mondiale si è innescata da una piccola scintilla, quindi un piccolo shock che ha portato il sistema al collasso in pochi giorni.

Quando affrontavo questi argomenti nel 2016, la maggior parte delle persone mi guardava in malo modo, come se fossi pazzo, perché era impossibile che tutto questo accadesse, non vi erano molti dati su cui poter fare analisi certe.

Ma oggi sono gli stessi regolatori che ci indicano che sta accadendo ed è inevitabile.

Gli stessi ricercatori del Fondo Monetario Internazionale fmi dicono che i beni crittografici e altre forme di moneta elettronica (per esempio Libra) potrebbero un giorno sostituire i contanti e rendere irrilevanti i depositi bancari tradizionali.
Il 20% della popolazione vivrà un periodo straordinario di enorme crescita, mentrel’80% vivrà un periodo veramente drammatico il peggiore dal 1901 ad oggi, come indica il financial times.

Cosi anche le aziende che avranno compreso la nuova dimensione economica avranno un periodo di crescita mai vista, le altre? Be non penso vi sia nulla da aggiungere, si autoescluderanno dai mercati.

Blockchain e la quarta rivoluzione industriale

Perché ho scritto questo articolo?

Perché il mio lavoro consiste in questo, aiutare le aziende ad entrare in questo nuovo mondo ed accompagnarle in questa nuova dimensione economica facendole cresce grazie all'innovazione tecnologica, il tempo è finito, il futuro è oggi e chi vuole sopravvivere si deve muovere ora.

L’Italia il nuovo terzo mondo

Noi siamo Italiani, pensiamo di essere un passo avanti a tutti di essere più evoluti, ma l’evoluzione oggi non si basa sull’evoluzione culturale ma è trainata dalla tecnologia. Si l’Italia è anche una patria tecnologica di sviluppo, peccato che però le invenzioni Italiane si sviluppano all’esterno e non in Italia.
Pensiamo che il terzo mondo, l’Africa, l’Asia siano paesi sottosviluppati eppure sono molto più avanti di noi, sono tecnologicamente più avanzati ed oggi, dove è in corso la quarta rivoluzione industriale, la digitalizzazione, non guarda in faccia nessuno prosegue spedita e queste nazioni sottosviluppate sono le nazioni che si stanno evolvendo molto più velocemente, mentre l'Italia è ferma e piena di preconcetti.
Cosa significa questo?
Che l’Italia o meglio il sistema produttivo italiano, quindi se le aziende Italiane non si evolvono stando al passo con il progresso mondiale adottando le nuove tecnologie,saranno fuori dai giochi e le potenze emergenti riuslteranno essere proprio questi paesi che riteniamo sottosviluppati.

Entrano in gioco nuovi fattori decisionali, nuovi modelli di business che cambiano i paradigmi economici, la personalizzazione di massa la velocità di produzione e consegna sono fattori decisionali determinanti. Basti guardare Amazon non trovo i migliori prodotti, non trovo il prezzo migliore, ma ho la certezza della consegna veloce.
Le criptomonete sono il Jolly che permette alla smart manufacturing di azzerare i tempi di produzione perché non si hanno le latenze delle valute Fiat e quindi tutto il processo produttivo e logistico è a tempo zero risolto con gli smart contract.
Guardate questo video, un viaggio nel terzo mondo, ma siamo sicuri che sia proprio il terzo mondo?

Perché oggi siamo noi, l’Italia, il terzo mondo sottosviluppato.

 

Classificazione Criptomonete -Facciamo un pò di chiarezza.

Classificazione Criptomonete

Forse è venuto il momento di fare un po' di chiarezza nel mondo delle criptomonete, in particolar modo perché comunemente si classificano le criptomonete in un unico calderone come se fossero tutte uguali. Molto spesso si sente dire "questa criptomoneta è la migliore", "questa criptomonete è megliore di quella", ma non è cosi non vanno valutate in base al valore economico ma in base alla natura per cui sono nate ed in base al progetto che vi sta alle spalle.

E’ molto difficile oggi fare una classificazione del mondo cripto anche perché è un mondo in rapida e continua evoluzione.

Ad oggi non esistono categorie ben definite dove sia possibile ricavare una standardizzazione tra le Coins ed i Tokens. Tuttavia due autorità di vigilanza la SEC (Security Exchange Commission) e la FINMA (Autorità di vigilanza sui mercati finanziari) hanno proposto pubblicamente una classificazione di cui pubblico quella della Finma che è anche in lingua Italiana: https://www.finma.ch/it/news/2018/02/20180216-mm-ico-wegleitung/

La SEC suddivide il mondo delle criptomonete in 3 categorie:

  1. Coin o criptocurrencies che possiamo definire tutte quelle valute digitali basate su tecnologia blockchain che nascono come forma o mezzo di pagamento, alcuni esempi sono OneCoin, Bitcoin, LiteCoin, ma anche le privacy coin come Zcash, Monero
  2. Utility Tokens sono quei tokens che danno diritto ad usufruire di alcuni servizi generalmente accessibili sulla piattaforma che li ha emessi alcuni esempi sono ICO Media, Sia Coin, Golem
  3. Security Tokens sono il corrispettivo tokenizzato di alcuni strumenti finanziari classici come per esempio i bonds, equities, certificati di proprietà alcuni esempi sono Modum, Polymath, Securitize

L’autorità Svizzera FINMA fa invece una suddivisione leggermente diversa ma i contenuti sono gli stessi:

  1. Asset Tokens
  2. Utility Tokens
  3. Payment Tokens

Finma classificazione tokens

Vediamoli in dettaglio queste tipologie di Tokens

Utility Tokens

La definizione per entrambi gli enti governativi è la stessa.

Gli Utility Tokens fornisco il diritto all’utilizzo di alcuni servizi, funzionalità, benefici o accessi premium ad una piattaforma. Gli utilizzi possono essere di svariato tipo, se analizziamo SIA Coin e FileCoin danno il diritto all’utilizzo di una spazio di archiviazione in cloud decentralizzato, mentre Golem permette di affittare potenza computazionele, DAV Coin piattaforma decentralizzata per il settore dei trasporti.

Security Tokens / Asset Tokens

I security Tokens rappresentando la versione digitale di alcuni strumenti finanziari classici come le azioni societarie, la proprietà immobiliare, i bond, il frazionamento proprietario esso sia di un immobile o di una opera d’arte ma anche di una pianta, un terreno agricolo, una macchina operativa. Questi tokens danno diritto di ricevere una parte degli utili o delle proprietà.

Coins / Payment Tokens

In questa categoria ricadono tutte quelle currencies basate su tecnologia blockchain nate con l’obbiettivo di essere una forma di pagamento e quindi non sono considerate dalle autorità come una tipologia di investimento e per le quali non va utilizzato il termine investimento.

Alcune di queste si sono trasformate in monete puramente speculative tipo il Bitcoin ma altre sono risultate negli anni una forma di “stores of value“, arrivando paradossalmente a disincentivare lo spenderle.

Quelle appena elencate sono le definizioni classiche ma tutto il mondo è in continua evoluzione e tutto sta avvenendo molto rapidamente tanto che sono nate nuove classificazioni e nuove forme.

Debt Coin

E’ nata una nuova sottocategoria dei security token detta debt token, come si intuisce dal termine rappresentano i debiti, saranno quindi valorizzati in base al totale del valore debitorio, del suo interesse e dell’affidabilità del debitore. Nella finanza tradizionale lo conosciamo come bond o mutui.

Stable Coin

Una classificazione molto importante sono le stable coin. Sono dei token appositamente progettati per ridurre al minimo la volatilità, questo avviene  ancorando il suo valore a forme valutarie pressoché stabili come le valute fiat oppure le materie prime considerate come beni rifugio, per esempio l’oro con un rapporto uno ad uno. Il primi esempi di Stable Coin sono USD Tether (USDT) e il Gemini Dollar (GUSD). Di queste stable coin esiste già una seconda evoluzione, le stable coin decentralizzate ancorate ad un collaterale che non è in valuta fiat o una materia prima ma in una criptomonetea.

NFT (non fungible token)

Esiste anche un ecosistema separato denominato NFT (non-fungible token) che, al contrario di bitcoin e delle alt coin, non sono interscambiabili.

Gli NFT sono sempre basati su tecnologia blockchain ma la particolarità di questa tecnologia fa si i token siano tutti diversi l’uno dall’altro e siano ben distinguibili.

L’esempio più noto è il gioco basato su Ethereum CryptoKitties questo gioco è basato sullo standard ERC721 ed è decentralizzato e si basa sul fatto che non vi sia un gatto uguale all’altro e che ve ne sia una scarsa quantità, ii principio di scarsità ne crea il valore. Ad oggi si contano più di 800.000 gatti digitali quantificabili in più di 25 milioni di dollari in transazioni.

Questo è possibile integrando nel token dei metadati, avatar, ID digitali tutte informazioni che rendono il token unico al mondo.

Dopo questa affermazione si comprende che le funzionalità degli NFT vanno ben oltre le attrazioni dei giochi. Le NFT potrebbero essere la chiave per una nuova evoluzione del mondo blockchain verso un mondo completamente digitale. Considerate che negli NFT è possibile inserire dei metadati quindi potrebbero, per esempio, rappresentare un debito, marchi, brevetti, licenze software, oggetti da collezione, tutta una serie di informazioni che per natura sono uniche e quindi e preziose.

Considerazioni finali:

Come si può facilmente capire dalla lettura di questo articolo non possiamo classificare tutta la tecnologia blockchain come criptomonete, questa tecnologia va ben oltre e sicuramente sarà scritta nei libri di storia come la tecnologia che abbattuto le frontiere verso una vera globalizzazione, ma soprattutto che ha innescato il processo evolutivo della digitalizzazione.

Possiamo essere favorevoli o contrari a questo processo di digitalizzazione del mondo, ma come sempre è successo nella storia, l’evoluzione avviene con o senza il nostro consenso.

Molti posti di lavoro spariranno, ma molti altri nasceranno, nuove figure professionali, nuovi modi di operare, nuovi modi di pensare. Se abbiamo la giusta apertura mentale ed un po' di iniziativa oggi possiamo creare la storia e vedere in un mercato oppresso dall’economia, dai governi e dalle politiche monetarie un mare florido che porterà alla creazione di nuove aziende che saranno i nuovi colossi del futuro avremo la possibilità di uscire dai mercati tradizionali ed emergere in nuovi mercati emergenti che ogni giorno si radicano e consolidano sempre di più.

Non sottovalutate queste informazioni perchè oggi si scrive il futuro e siamo in una fase di rapida evoluzione che farà la differenza e selezione per le aziende.

Criptovalute e tasse, facciamo chiarezza

Dichiarazione dei redditi e criptovalute

Maggio è il periodo legato alla dichiarazione dei redditi con modelli unici, 730, F24 il problema è che molte persone detengono criptovalute, ICO di diversa tipologia e non hanno ancora compreso cosa sia necessario fare questo anche perché la legge Italiana non è chiara e non vi è ancora una apposita legge fiscale che norma le criptovalute. Esistono diversi interpelli verso l’Agenzia delle entrate e molte ipotesi più o meno fondate.

Questo articolo raccoglie un po' tutta la documentazione fruibile in rete sull’argomento criptovalute e dichiarazione dei rettiti, anche perché ad oggi molti commercialisti non sanno nemmeno cosa sia una criptovaluta.

Inquadratura fiscale delle criptovalute

Che inquadramento fiscale hanno le criptovalute oggi agli occhi del fisco?

Nonostante le criptovalute abbiano di fatto un valore economico, più o meno utilizzabile, ad oggi 08/05/2018 non hanno un inquadramento fiscale chiaro.

Possiamo dare due tipologie di inquadramento fiscale plausibili:

  1. Sono dei beni. Non si tratta di beni fisici, infatti le criptomonete sono algoritmi che fisicamente non esistono, ma sono dei codici crittografici ben identificabili all’interno degli wallet e degli exchange di criptovalute. Pe quanto definito nell’ordinamento giuridico Italiano non possono essere definiti beni immobili quindi seguendo la definizione fatta dalla BCE, Esma e EBA possiamo dire che sono dei digital asset ossia degli asset digitali ossia: “rappresentazioni digitali di valore non emesse da Banche Centrali o autorità nazionali, utilizzate come mezzo di scambio o scopo di investimento”.
  2. Valute Estere. Vi sono molte incongruenze nel definire le criptomonete come valute estere in quanto essendo molte di esse decentralizzate e quindi non facendo parte di una nazione ben definita o banca o azienda che le emette tutto rimane abbastanza incerto. Quindi non potendo sapere dove siano localizzate come è possibile associare una criptovaluta al quadro RW determinandone il luogo di provenienza?

Il punto due è quello più diffuso in rete, ma anche da fonti istituzionali tra cui la Direzione Regionale della Lombardia che negli ultimi giorni ha risposto ad un interpello.

Ma se le paragoniamo a valute estere gli wallet dovrebbero essere paragonati ai conti corrente mentre il tasso di cambio, ossia il rapporto tra la criptovaluta ed il suo corrispetivo in euro, dovrebbe essere quello relativo all’Exchange dove abbiamo acquisito le criptovalute.

Quindi plusvalenze e minusvalenze dovrebbero essere calcolate in funzione della differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita.

Scenario 1: Acquisto di criptomonete come investimento senza la vendita

I cosi detti cassettisti o cripto holder ossia ho acquistato delle criptovalute da un Exchange e non le ho rivendute, in questo caso a fini della dichiarazione dei redditi la domanda da porsi è:

“Ho acquistato a mezzo bonifico verso un exchange, il bonifico è avvenuto su un contro Italiano o su un conto estero?”

Se il bonifico è avvenuto su un contro Italiano dell’Exchange non è necessario dichiarare nulla, nel caso in cui sia stato fatto su un conto estero dell’exchange le cose si complicano un po', nel quadro RW dovremo indicare la nazione estera dove abbiamo fatto il bonifico indicando l’importo e la valuta.

Ma è necessario fare attenzione in quanto se abbiamo fatto il bonifico in un Exchange ma non abbiamo acquistato criptovalute ossia abbiamo ancora valute FIAT sono capitali esteri da dichiarare nel quadro RW, quindi omettendo questi dati si può incappare in una sanzione amministrativa cha va dal 3 al 15% dell’importo non dichiarato che può raddoppiare dal 6 al 30% nel caso in cui il bonifico sia stato fatto in paesi con regimi fiscali agevolati.

Scenario 2: Ho acquistato criptovalute e le ho rivendute con un profitto

Anche se sembrerebbe il contrario questo secondo scenario è apparentemente in parte più facile da gestire.

Se abbiamo acquistato delle criptovalute e le abbiamo rivendute e vi sono tutte le tracce, sul profitto ottenuto dovremo pagare una imposta sostitutiva del 26% e questa dovrà essere dichiarata nel quadro RT del modello unico per le persone fisiche

Ma attenzione, per rientrare in questo caso, la nostra giacenza media di criptovalute deve superare per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi il corrispettivo in euro di 51.645,69€

Quello che non è chiaro e del quale non si trova informazioni è se ho 3 wallet diversi con 3 diverse criptomonete per esempio ogni wallet da 20.000€ vengono considerati come un unico conto oppure no ai fini fiscali?

Quale soluzione posso adottare per tutelarmi con le criptovalute?

La prima cosa da considerare è che se ho criptomonete e non le cambio in euro ma le utilizzo per l’acquisto di beni e servizi non sono soggette a tassazione, per ora, quindi non si deve dichiarare quanto criptomonete si posseggono ma bisogna dichiarare tutte le operazioni effettuate per ottenerle.

Come si evince da quanto scritto ad oggi mancano leggi e norme che diano chiarezza.

Una possibile soluzione per tutelarsi ed evitare eventuali rischi futuri è quella di preparare un interpello verso l’agenzia delle entrate di competenza che non ha valore generale ma personale al fine di avere un minimo di tutela in caso di controlli o multe. Infatti agendo secondo le direttive date dall’interpello potremmo dimostrare di aver agito in buona fede.

 

Risoluzione n. 72/E del 2016

Queste logiche sono frutto dell’interpretazione della Risoluzione Ministeriale n. 72 E del 02/09/2016. Con questa risoluzione l’Agenzia delle Entrate dichiarò in merito al bitcoin che:

  • Bitcoin è una moneta alternativa a quella tradizionale
  • l’acquisto e la cessione di Bitcoin in cambio di Euro sono da considerare operazione di cambio valuta, quindi non soggette ad IVA
  • le Società che operano con i Bitcoin possono ottenere guadagni o perdite dalle attività di cambio, e tali guadagni o perdite devono essere dichiarati in bilancio
  • in alternativa alla chiusura del bilancio si calcolano eventuali guadagni o perdite e si registrano
  • in caso invece di privati se manca la finalità speculativa non vengono rilevati redditi imponibili.

In questa risoluzione (che è la risposta all’Agenzia delle Entrate ad un interpello proprio di una società) non ci sono però riferimenti al caso in cui un privato svolga attività speculativa.

Visto che la risoluzione stessa di fatto tratta Bitcoin come una moneta, è possibile applicare le stesse normative ai privati che svolgono attività speculativa in ambito monetario. Tale normativa stabilisce che solo le attività dei privati cittadini che detengano per almeno 7 giorni consecutivi in un anno un ammontare in moneta per un controvalore pari o superiore a  51.645,69€ siano considerabili come attività speculative, generando pertanto redditi imponibili. In questo caso quindi le plusvalenze vanno rilevate e dichiarate. Tuttavia, i privati cittadini non “chiudono bilancio” a fine anno, quindi le plusvalenze possono essere rilevate solo in caso di vendita di Bitcoin.

L'Agenzia chiarisce, infine, che il possesso di bitcoin non genera alcun obbligo di versamento dell'imposta sul valore dei prodotti finanziari (Ivafe), in quanto il possesso di valuta virtuale non può essere assimilato a depositi e conti correnti di "natura bancaria".

 

Deep Web e Dark Web coprono il 90% del Web

Deep Web e Dark web coprono il 90% del web

Le zone nascoste della Rete costituiscono oltre il 90% del web questo è un dato di fatto, abbiamo già spiegato in questo articolo come accedere al Deep Web.

Il World Wide Web corrisponde in pieno al suo nome ossia è mondiale (worldwide) ed estremamente vasto, ma se ci limitassimo a considerarne lepagine web che i motori di ricerca indicizzano ci limiteremmo a considerarne soltanto una parte, quella più visibile e minore.

Noi possiamo possiamo immaginare il web come se fosse costituito da diversi strati. Il primo, quello più superficiale, è anche quello più frequentato e quello più visibile. Infatti viene chiamato il Surface Web o Visibile Web consta di tutte le pagine raggiunte dai motori di ricerca, che non sono poche.

Si può dare credito alla stima di World Wide Web Size, secondo la quale le pagine indicizzate sono oltre 4,73 miliardi (ma secondo altre stime una cifra più realistica sarebbe di 8 miliardi di pagine): un numero enorme, difficile da immaginare, ma che tuttavia corrisponde soltanto a una parte dell'intero web. Quella, appunto, più superficiale.

Seguendo l'abusata immagine dell'iceberg, potremmo dire che il Surface Web corrisponde alla parte dell'iceberg che si vede al di sopra della superficie del mare. Ciò che sta sotto detta superficie, però, è anche molto più vasto.

È questo il deep web, tutto ciò che i motori di ricerca non riescono a raggiungere e che quindi noi non vediamo e non troviamo. 

Esistono delle stime secondo le quali questo "web sommerso" sia addirittura tra le 400 e le 500 volte più grande del "web di superficie" e, sebbene spesso all'espressione deep web si associ la sensazione che si stia parlando di qualcosa di illegale, ciò non è vero: semplicemente, è qualcosa che resta nascosto alla prima occhiata, ma è anche pur vero che vi è molto traffico illegale.

Il dark web invece è diverso. In questo caso stiamo parlando di siti non indicizzati dai normali motori di ricerca, che spesso sono ospitati su server anonimi e accessibili soltanto tramite mezzi che permettano di nascondere la propria identità: per esempio adoperando software come TOR, uno dei più diffusi sistemi di comunicazione anonima.

Usando un browser e TOR (o anche il TOR browser, che permette di evitare le operazioni di configurazione) si riesce ad accedere a una piccola galassia di siti di ogni natura: molto più piccolo del deep web, il dark web comprende davvero di tutto, compresi siti che trattano argomenti – e merci – illegali.

Un esempio, che è molto diffuso nel Dark Web, sono i marketplace dove si possono acquistare medicinali, droghe e armi che non sarebbero altrimenti ottenibili nel rispetto della legge. C'è anche una macabra realtà nel Dark Web un elevatissimo traffico di materiale pedo pornografico.

Il nome di Silk Roadd ovrebbe far suonare un campanello nelle menti di chi ha frequentato il web negli ultimi due anni: fu chiuso nel 2013 a seguito di un raid dell'FBIdopo due anni di attività, era noto come «l'Amazon della droga» per motivi che dovrebbero essere ovvi.

La caduta di Silk Road non ha certo portato alla chiusura delle attività illegali condotte nel dark web, ma anzi: siti come Agora, Alpha Baye altri ancora ne hanno preso il posto, generando un volume d'affari giornaliero calcolato da alcuni ricercatori della Carnegie Mellon intorno ai 500.000 dollari.

Non bisogna peraltro pensare che tutti coloro i quali usano TOR siano dediti ad attività illecite: per esempio c'è anche chi semplicemente vuole tutelare la propriariservatezzae chi è costretto a nascondere le proprie simpatie politiche, non in linea con quelle del governo del suo Paese, per paura di ripercussioni sulla sua vita reale e pertanto si affida alla parte nascosta e "oscura" della Rete.

Fonte: ZEUS News

Chronos trasforma qualunque orologio in uno smartwatch

chronos trasforma il tuo orologio in smartwhatchSiete interessati agli smartwatch ed ai dispositivi indossabili in generale ma non volete abbandonare l'orologio che avete attualmente al polso?

La soluzione potrebbe essere Chronos, sottile disco in acciaio inossidabile (resistente all'acqua) che può essere applicato sotto la cassa di un qualunque orologio di tipo tradizionale.
Una volta installato Chronos, questo permetterà di utilizzare tutta una serie di caratteristiche, fino ad oggi peculiarità esclusive degli smartwatch e di altri wearables.

Chronos integra accelerometro, motore di feedback aptico, notifiche LED e supporta il caricamento in modalità wireless.

Certo, il quadrante dell'orologio resta quello classico ma Chronos è capace di interagire con i dispositivi mobili usando Bluetooth 4.0 LE informando istantaneamente l'utente attraverso avvisi visivi e vibrazioni.
Grazie all'utilizzo delle gestures, movimenti con polso e braccio, sarà possibile controllare lo smartphone collegato a Chronos senza estrarlo dalla tasca.

Il disco di Chronos misura 33 millimetri di diametro ed è spesso meno di 3 millimetri.
Stando a quanto dichiarato, la batteria di Chronos dovrebbe avere un'autonomia pari a 36 ore.

Il dispositivo viene offerto in fase di preordine al prezzo di 99 dollari. Questo il sito ufficiale.

fonte: IlSoftware